Poeti contemporanei viventi

Poesie di Emiliano Cribari | L’Altrove

Da La vita minima

me lo dicono il gambo di una rosa,
un filo d’erba nell’asfalto
che anche questa vita
fatta di poco
è solo l’illusione
di una vita minima


vado
dove una foglia cade
e fa tremare


poveri i bambini
senza l’odore di letame
nel cuore


di notte ho lo sguardo sbarrato
che conta il buio
ho dolore agli occhi,
alla testa
ho caldo
mi divora l’inquietudine
sono un cadavere
che non sa stare sdraiato


forse Campana camminava
a braccia incrociate
il passo svelto e sicuro
le pupille dilatate
i sensi tesi
a stanare anche soltanto
una parola
3 agosto 1916
Rina Faccio arranca e domanda
ma Dino non si volta
fiuta l’instabile
pista inforestata
(le felci, come le poesie,
hanno bisogno dell’ombra)
da chi è braccato?
da chi mi sento braccato?
i panni stesi di Tiara annunciano
l’Appennino
questi boschi hanno gli umori
del poeta
placano e affogano
ad ascoltarli offrono i sorrisi
delle volpi
le carezze delle poiane


Da La cura degli istanti

Pace in Terra ai pioppi,
alle pozzanghere,
al polline portato dal vento.
Sia fatta la sua volontà.


(Domenica 26 Maggio 2019, giorno di elezioni politiche)

Io oggi voto per Armido,
per i boschi della Calabria,
per il sorriso di mia nonna Filomena
e per la sua pasta al forno.
Voto per l’alba,
per i campi di patate,
per l’ombra del fico in un giorno d’estate.
Voto per i treni del Sud
che passano lenti accanto al mare.
Voto per il fiasco del vino,
per l’odore di un libro,
per la fetta di pane con l’olio.
Voto per le montagne,
per i cortili,
per le librerie che hanno ancora un reparto poesia.
Voto per le botteghe,
per le frazioni dei paesi,
per le insegne che cadono a pezzi.
Voto per gli anziani di Alicudi
che vendono capperi lungo le mulattiere.
Voto per chi ascolta,
per chi è onesto,
per chi ha educazione e pazienza.
Voto per la gentilezza,
per il silenzio,
per la nebbia smarrita nelle faggete.
Voto per chi scappa e per chi combatte.
Voto per chi sceglie di camminare.


Come un albero osservo.
Felice di certe abitudini,
di questo primitivo
silenzio intorno.
Come un albero ho foglie spezzate
e radici incerte.
Cerco sogni sottoterra,
mi aggrappo a ogni deciduo
sguardo distratto.
Come un albero piango
asciutto
dalla corteccia infranta.


Gridano e bestemmiano,
si affannano e sprecano,
si ubriacano,
non hanno pietà.
Odiano, litigano, si esibiscono.
Non sopportano essere contraddetti.
Festeggiano le sciocchezze
e dimenticano la poesia.


mi arrampico sui giorni
come le lucertole
sbucciano le montagne

L’AUTORE

Emiliano Cribari è nato a Firenze nel 1977. Poeta, scrittore, fotografo, è stato vincitore di numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2019, dopo essere diventato guida ambientale escursionistica, ha creato Il Cammino 23, realtà con cui ha dato vita al progetto delle camminate letterarie. Ha pubblicato La cura degli istanti Transeuropa Edizioni e La vita minima AnimaMundi.

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