Riscoprire i poeti

Le poesie d’amore più belle di Erich Fried | L’Altrove

Ma

La prima volta mi sono innamorato
dello splendore dei tuoi occhi,
del tuo riso,
della tua gioia di vivere.
Adesso amo anche il tuo pianto
e la tua paura di vivere
e il timore di non farcela
nei tuoi occhi.
Ma contro la paura
ti aiuterò,
perché la mia gioia di vivere
è ancora lo splendore dei tuoi occhi.


La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi mai incontrata.
Meno tristezza
ogni volta che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che verrà ancora.
E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l’impossibile
e subito
e fra un istante
e che poi, poichè non è possibile,
resta turbata
e respira a fatica.
La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi mai incontrata,
soltanto non sarebbe la mia vita.


Come ti si dovrebbe baciare

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio.
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso.


Quel che è

È assurdo
dice la ragione
È quel che è
dice l’amore

È infelicità
dice il calcolo
Non è altro che dolore
dice la paura
È vano
dice il giudizio
È quel che è
dice l’amore.


Chi ha nostalgia di te
quando io ho nostalgia di te?

Chi ti accarezza
quando la mia mano ti cerca?

Sono io o sono
i resti della mia gioventù?

Sono io o sono
gli inizi della mia vecchiaia?

È il mio coraggio di vivere
o la mia paura di morire?

E perché la mia nostalgia
dovrebbe dirti qualcosa?

E che cosa ti dà la mia esperienza
che mi ha solo reso triste?

E che cosa ti dànno le mie poesie
in cui dico soltanto

come è diventato difficile
essere o dare?

Eppure brilla nel giardino
il sole nel vento prima della pioggia

e profuma l’erba che muore
e il ligustro

e io ti guardo e
la mia mano tastando ti cerca.


Che cosa sei per me?
Che cosa sono per me le tue dita
e che cosa le tue labbra?
Che cos’è per me il suono della tua voce?
Che cos’è per me il tuo odore
prima del nostro abbraccio
e il tuo profumo
nel nostro abbraccio
e dopo?

Che cosa sei per me?
Che cosa sono per te?
Che cosa sono?

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