Inediti di Fabrizia Casa | L’Altrove
Ospite
Abito il nostro amore
Come estranea in una casa
Al mare
Senza finestre
Non l’ho arredata
Ho portato solo il mio corpo gracile e le mani incompiute
Con cui mi aggrappo
Ai tuoi piedi grandi e veloci
E ti seguo tra le stanze
Per paura di perdermi
per paura di uscire.
Amorte
Mi attacco alla schiena dell’amore
Quando si volta e mi da le spalle
Vorrei affondarci le unghie
E lasciare traccia
Lasciare sangue
Come segno vivo
Ma so di amare solo da morta
Allora lascio la presa
e ti accarezzo.
La fine
Cercando in un’immagine
La serratura
Ho trovato solo nelle parole
Finestre spalancate.
Film bianco
Ho ritrovato
Le lettere del tuo nome
Tra le pietre più chiare
E la spiaggia di sempre
Ora mi appare diversa
E profuma di sale
Mi stendo
E ti sento
La tua iniziale
Nella scapola sinistra
L’ultima si accuccia nella piega del ginocchio.
Ti incastri tra le vertebre.
Sei profonda e lieve.
resto.
L’inizio
Seguimi poesia
Sottrai la luce che mi attraversa
E custodiscila per gli inverni che verranno
Proiettala sui muri
Quando cingeranno l’aria attorno
Impedendo finanche al suono dei pettirossi di raggiungermi
Seguimi poesia
Ombra materna
Ed eco di ritorno
Erreremo insieme
Tra labirinti di foglie cadute
E quando alla fine del viaggio
Avrò trovato la rena
Abbandonami senza nostalgia
nell’abbraccio violento di un’onda.
Parole prese in prestito
Ho trasformato la fame
Ingorda di baci
In lieve sete notturna
Rigeneratrice
Sono attenta a come chiudi le palpebre
Molto più di come muovi le mani
E sempre più mi prostro al potere
Immenso dei muscoli involontari
Eloquenza del respiro
Categoricità del battito
In rime poetiche e grammatica perfetta.
Affondo senza appiglio
Nel buco nero
Di una pupilla dilatata
E ci sono state notti nel buio pesto delle tue
In cui mi è sembrato annegasse
Anche quel triste senso di finitudine.
Ed ho pensato a cose belle
A cose meravigliose
prima di addormentarmici dentro.
L’AUTRICE
Fabrizia Casa ha 32 anni ed è di Napoli.
Dopo il diploma scientifico, si iscrive alla facoltà di Filosofia.
Interrompe gli studi al terzo anno per una violenta ed improvvisa passione per la fotografia, che la spinge fino a Milano, dove vive da un anno e lavora come assistente in uno studio fotografico.
Negli ultimi anni ha viaggiato molto, scrivendo e fotografando la straordinarietà del quotidiano, guardando con le parole, cercando con gli occhi continue direzioni.