Estratto da “Regina di quadri” di Carola Varano | L’Altrove
Desolazione
Tu vuoi vivere solo di poesia
ma come si può volere solo la purezza
quando il mondo è
devastato, martoriato
Tutto intorno cresce la desolazione
e dentro di te ogni cosa muore
Infezione
Ti devo lasciar andare
non meriti di restare intrappolata
nei miei pensieri
Ed io non merito di essere vinta
da questo dolore
Sei come un organo infetto
che mette a rischio il mio cuore
Sei un organo infetto dal quale devo guarire
A volte bisogna lasciarsi squarciare lo stomaco
e farsi asportare le viscere
per tornare a respirare
In guerra
Guardaci
Siamo identici
Abbiamo due giubbotti antiproiettile
al posto del cuore
Abbiamo parole
da lanciare come granate
All’occorrenza, senza mai farci male
Nessuno oserebbe colpire chi è già morto
L’arrivo della Primavera
È arrivata la primavera
con insolito ritardo,
nessuno più l’aspettava
nessuno la cercava davvero
Eppure io l’ho vista arrivare,
avventata e silente,
ha squarciato il cielo di mercoledì
L’ho vista arrivare,
richiamata all’ordine dalle tue parole,
dalle tue labbra sottili che
sembravano danzare
e fiorire mentre
mi parlavi di te
Sarei stata ore ad ascoltarti,
avrei inventato una nuova scansione del tempo
altre intere primavere
solo per sentirti ancora un po’
È arrivata la primavera,
qualcuno s’è accorto di lei?
Forse no, nessuno l’aspettava
Eppure io l’ho vista
L’ho vista squarciare il cielo
sbocciare nei tuoi capelli,
e propagarsi nei tuoi passi svelti
impressi davanti ai miei occhi
Ti dono il silenzio
E se cerco il tuo sguardo
senza chiederti il permesso
vorrei mi domandassi perché
Mi son presa questa libertà
quando ormai era troppo tardi
per allontanarmi e scostare
il mio pensiero dalla tua immagine
Non conosco il motivo
di questo mio continuo indagare
in cerca di un tuo sospiro
che non mi rivolgi mai
Continuerò a far finta di non conoscerti,
vorrei solo sapere quando smetti di lavorare
quanti posti ancora vuoi visitare
dormi bene la notte
cosa sogni durante il giorno
a che pensi mentre ti cerco
Tu non lo sai ma è tremendo amarti
perché non mi vedi, anche se mi hai davanti
e mi devasta la tua presenza, ma non posso farne a meno
Mi piacerebbe ascoltarti
Come non t’accorgi? Il mio silenzio è l’attenzione che ti dedico
Eppure guardami, sono davanti a te
Sono proprio io, anche se non mi vedi
Credimi, anche quando non mi senti
In attesa, aspettare è ciò che mi riesce meglio
Non so fare altro: io ti dono il mio tempo e immagino
che la tua voce
riempia i miei silenzi
L’AUTRICE
Carola Varano, classe 1997. Influenzata dal percorso di studi umanistico e dalla volontà di esprimere il suo impegno in ambito sociale, si avvicina alla scrittura scrivendo prosa breve ed articoli per affrontare temi quali le questioni di genere, i diritti, la lotta agli stereotipi.
Con alcuni dei suoi racconti arriva alle fasi finali di concorsi quali il Campiello Giovani ed il Premio Chiara.
Il suo obiettivo è che la parola scritta diventi il mezzo con cui raccontare la società per immagini, attraverso la sceneggiatura, ramo in cui intende specializzarsi.
La poesia è una compagna fedele e di lunga data con cui riesce ad indagare l’animo umano, riordinare i propri pensieri, lasciare andare sentimenti vissuti e non temere quelli ancora da vivere. Proprio da queste fondamenta nascono i versi della raccolta “Regina di quadri”.