Nasceva oggi: José Emilio Pacheco | L’Altrove
Nasceva oggi José Emilio Pacheco, poeta e scrittore messicano.
Nato il 30 giugno 1939 a Città del Messico, Pacheco è stato anche traduttore di Elliot, Beckett e Wilde. Fu, inoltre, docente universitario, nel 2003 vinse il Premio Octavio Paz, l’anno successivo il Premio Pablo Neruda e nel 2009 il Premio Cervantes.
Di Pacheco ci colpisce la schiettezza e il suo modo di smitizzare il ruolo stesso della poesia e del poeta. Non più vate, non più essere fuori dal comune, ma sorprendentemente umano, un poeta che discute di sé e del suo ruolo.
Per questo abbiamo scelto di farvi conoscere José Emilio Pacheco con alcune sue poesie:
Miseria della poesia
Mi chiedo che posso farmene di te
adesso che sono passati tanti anni,
sono caduti gli imperi,
la piena ha travolto i giardini,
si sono cancellate le foto
e nei luoghi sacri dell’amore
sorgono negozi e uffici
(con nomi in inglese naturalmente).
Mi chiedo che posso farmene di te
e faccio una pseudopoesia
che tu mai leggerai
– o se la leggi,
invece di una fitta di nostalgia,
provocherà il tuo sorrisetto critico.
Traduzione di Emilio Coco
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Facciano gli altri ancora la grande poesia,
libri unitari, opere perfette
che siano uno specchio d’armonia.
Solo m’importa la testimonianza
dell’attimo sfuggente, le parole
che detta nel fluire il tempo in volo.
La poesia anelata è come un diario
in cui non c’è progetto né misura.
Critica della poesia
Ecco la pioggia identica e gli adirati roseti
Il sale, il mar disfatto…
Si cancella tutto e poi si scrive:
Questo convesso mare e le sue migratorie
e radicate tradizioni
è già servito per mille altre poesie.
(La cagna infetta, la rognosa poesia,
ridicola varietà della neurosi,
prezzo che qualche uomo paga
per non sapere vivere,
La dolce, eterna, luminosa poesia)
Forse non sono i tempi adesso:
la nostra epoca
ci ha ridotti a parlar da soli.