Giovani poeti: Marta Villari | L’Altrove
Il nostro spazio dedicato ai giovani talenti si arricchisce sempre più. Oggi è nostra ospite Marta Villari, ventiduenne siracusana.
Come facciamo sempre, abbiamo fatto alcune domande a Marta e lei ci ha gentilmente risposto.
Grazie Marta e benvenuta. Quando hai sentito l’esigenza di scrivere in versi?
Iniziai a scrivere all’età di 17 anni.
Cominciai con lo scrivere canzoni, la poesia venne qualche anno dopo.
Cos’è per te la poesia?
La poesia per me è il modo più intimo con cui cerco di scoprire me stessa e di trasmettere qualcosa agli altri, mantenendo, però, sempre qualche piccolo segreto.
È un flusso di coscienza in chiave romantica.
Quali autori ti hanno formata maggiormente?
È una bella domanda.
Come poeti potrei citare Alda Merini, Baudelaire o Goliarda Sapienza.
Come scrittori Erri De Luca, Alessandro Baricco e Chuck Palahniuk.
Sappiamo che hai participato e vinto ad un Poetry Slam. Raccontaci la tua esperienza.
È stata una bellissima esperienza, a tratti comica, perché fino ad un’ora prima della gara avevo intenzione di non partecipare. Non mi aspettavo tutto il calore del pubblico, ed è stata una bella sorpresa addirittura arrivare prima.
Ringraziamo ancora una volta Marta e vi lasciamo di seguito tre sue poesie:
In verità,
ti dico
ch’io amo il caos
più di quanto
Ami l’ordine.
Te ne accorgerai
qualora decidessi
di penetrarmi il cuore.
Correvamo in un campo;
tu eri il vento
che piegava le spighe di grano,
io la tua sposa
che giocava a rincorrerti.
E ti raggiunsi, quasi subito
sotto quell’albero
che dirama le sue radici
nel cuore degli amanti.
Un brivido risale
lungo la mia bianca schiena,
ch’al crepuscolo s’incurva
e all’alba si raddrizza.
Altalenante,
come la curva del mio sorriso
in balia
dei miei malumori;
sfiorami il capo
ancora una volta.
Donami la vista,
e
Lucida Follia.