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Recensione: “Quadro imperfetto” di Stefania Onidi | L’Altrove

Quadro imperfetto è il titolo della raccolta di poesie di Stefania Onidi edita Bertoni Editore (2017).

La poesia di Stefania Onidi, impreziosita dalle sue stesse illustrazioni, si intreccia con la nostra vita, con le emozioni e i sentimenti che ci portiamo dentro.
Non è facile sfuggire a questa potenza poetica, alla rete fitta che la Onidi costruisce con i suoi versi.
La poesia qui è la Tegenaria, il ragno delle case, quello quasi familiare, che conosciamo bene e che, a volte, lasciamo lì a intessere le sue tele. Ma altre volte lo schiacchiamo con violenza, perché sì la parola, il dire fa anche paura.

Nel ventre cavo
Si muove la creatura.

Stefania Onidi inizia dalla lingua, come lei stessa scrive, e via via ci racconta con profondità del dolore, della passione, della vita e della realtà.

Quest’ultima somiglia al mare, alle onde che si spezzano contro il corpo sulla riva. Quanto è difficile buttarsi e nuotare? Tanto, troppo.
La calma apparente dell’acqua invita, ma, senza un altro corpo a cui aggrapparsi, è difficile stare a galla. La carne si fa approdo, la bocca fonte di ossigeno essenziale.

Nella sezione Filo di ordito, la poetessa diviene una moderna Penelope, anche lei come la regina di Itaca, tesse i propri fili, la propria tela, e si chiede Ma Tu / dove sei? / – Tace il vento – / Tornerai?
Cos’è o chi dovrebbe tornare? Perché costringersi a dare del tempo? Nel Poema, Penelope aspetta per dieci lunghi anni il ritorno del marito. E se lui non fosse riuscito a giungere nuovamente ad Itaca? La poetessa riporta alla luce quasi i pensieri e le azioni di colei che non si è arresa.

Da qui non si vede il mare.
Ripetere come un mantra “mi abitano le tue parole”

Da In nuce

poi ho chiamato piano il tuo nome
con la fiducia cieca dei girasoli
e ho aspettato.

Da I giorni

Ma anche i ricordi sfumano, i desideri implodono, si sogna l’impossibile affinché accada, come in Miraggio.

In Filo di trama i versi diventano più sensuali, c’è l’amore e la passione, ma è sempre presente la mancanza dell’altro.

Un desiderio dispari
parole senza suono i tuoi occhi
altrove.

Questo tu che viene visto come un “dio inappellabile”, al quale non si può chiedere o quasi credere.

L’ultima sezione del libro ha per titolo Riduzione.
Dopo mancanze, attese e risposte non ricevute, la poetessa si ritrova, si riduce in se stessa, come scrive in Identità:

Resto donna di scogliera
fiore di cisto selvatico
nel taglio del vento
nel segno del sale.
Aperta agli azzurri senza nome
alla ruota del sole
alla gioia lenta della terra.

Finalmente prende coscienza di sé, dopo aver rincorso il vento. La Penelope-Stefania fa l’Ultimo Nodo alla tela, così da terminarla.

Ultimo Nodo

Possa io abitarmi
in questo respiro profondo
che addestra nuvole a piovere
e stelle a splendere.

L’AUTRICE

Stefania-Onidi

Stefania Onidi (1973), laureata in lingue e letterature straniere, vive a Perugia, dove insegna.
Ha pubblicato Con un filo di voce (La Riflessione, 2011) e Qui Altrove e Oltre (Montecovello, 2015). Quadro Imperfetto è la sua terza raccolta poetica. Sue poesie o notizie sono apparse in blog letterari e siti internet (Oltre scrittura, Carte sensibili, ReginaMab, Intellettuale dissidente, Oubliette Magazine, Centro Cultural Tina Modotti Caracas, Laboratori di poesia) e antologie, tra queste: Il segreto delle fragole (LietoColle, 2017); Umbria Omaggio in versi ( Bertoni, 2017); Siamo come pesci che si cercano ( e-book Samuele Editore 2017); Doce poetas italiana para el siglo XXI (e-book La Náusea, 2016); Viaggi diVersi – Nuovi poeti contemporanei – con prefazione di Elio Pecora – (Pagine, 2013).
Ha ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi letterari. Apprezzata nel mondo della pittura, ha esposto in collettive d’arte contemporanea nazionali e internazionali.

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