Bompiani è anche Poesia: nasce la collana CapoVersi | L’Altrove
È in libreria, dall’11 settembre, CapoVersi, la nuova collana di poesia edita Bompiani.
Si tratta di una vera e propria apertura verso la scrittura in versi della Casa Editrice di Milano, che, dal 1929, continua a pubblicare grandi autori.
La collana proporrà ai lettori le voci più importanti del panorama poetico mondiale, dai grandi classici come Shakespeare, agli autori contemporanei come Nicanor Parra, in una veste grafica semplice ma d’effetto.
CapoVersi, quindi, si apre al mondo presentando tre poeti stranieri di tutto rispetto: il poeta inglese John Ashbery (con Autoritratto entro uno specchio convesso), il russo Vladislav Felicianovič Chodasevič (con Non è tempo di essere) e il cileno Parra (con L’ultimo spegne la luce).
Per l’occasione abbiamo fatto alcune domande a Beatrice Masini, direttore editoriale di Bompiani, la quale ci ha gentilmente risposto.
Come nasce l’idea di creare una collana dedicata alla poesia?
Nasce dal desiderio di consolidare l’attenzione di Bompiani per questo genere. La casa editrice ha pubblicato nei decenni i versi di autori importanti, sia classici che moderni, da Esiodo a Eliot, ma mancava da tempo un progetto sulla poesia contemporanea. CapoVersi colma questa lacuna.
Si può parlare di un atto di coraggio da parte vostra nell’editoria?
Di una sfida piuttosto. Segnalare al grande pubblico poeti che hanno alterato il corso della letteratura nelle rispettive aree linguistiche, diventando spesso dei classici della contemporaneità. Parra per esempio ha ideato l’antipoesia, originando una nuova dialettica tra avanguardia e tradizione nel Sudamerica; la poetica e la lingua di Chodasevič sono diventate un riferimento per le nuove generazioni dei poeti di lingua russa e Ashbery ha rinnovato il canone occidentale, come Bloom segnala nella prefazione alla nostra nuova traduzione.
In un panorama editoriale abbastanza ricco di Case Editrici che pubblicano poesia, come pensate di distinguervi?
L’elemento distintivo sarà la coerenza delle scelte. Innanzitutto grafica e tecnica, dalla copertina al formato, dalla carta all’impaginazione. Convivranno nel catalogo la spiritualità di Ko Un e l’insolenza di Parra, i versi classici della Mistral e lo sperimentalismo di Jan Wagner. Oltre ogni declinazioni stilistica questi autori sono accomunati dalla tensione universale, dalla nitidezza del pensiero e dall’originalità del suono e della lingua, elementi chiave della poesia autentica.
I primi ad essere pubblicati sono tre poeti stranieri. Ci sarà spazio per alcune poetesse?
Fin dai prossimi mesi. Iniziamo con Gabriela Mistral, tra le prime donne premiate col Nobel e da tempo trascurata in Italia, e con Ida Vitale, vincitrice dell’ultimo Cervantes. Ma sono solo i primi nomi, ce ne saranno altri.
E per esordienti?
Molti degli autori in programma sono in un certo senso degli esordienti, o quasi. La stessa Ida Vitale, ultranovantenne, è inedita in Italia; Lyubomir Levchev, che è scomparso da pochi giorni, e Ko Un, poeta coreano molto amato anche in Europa, non sono tradotti da tempo. La pubblicazione dei loro CapoVersi è una rinascita in lingua italiana.
Nei prossimi articoli pubblicheremo alcuni estratti dei primi tre CapoVersi.