Giovani Poeti
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Giovani poeti: Davide Santoro | L’Altrove

La missione de L’Altrove la conoscete ormai bene: riportare la poesia tra la gente.
E uno dei nostri modi di farlo è quello di proporvi incessantemente nuovi giovani poeti.

Oggi è il turno di Davide Santoro, ventenne di Cariati che studia a Roma.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui e ve ne facciamo partecipi:

Grazie, Davide. Ricordi quando hai iniziato a scrivere poesie?

Diciamo che ho cominciato negli anni del liceo, ma non davo tanta importanza alla cosa, anche perché sono sempre stato un tipo pratico e ho sempre preferito le materie scientifiche a quelle umanistiche.
Nonostante questo trovavo nella poesia una “via d’uscita” dallo stress quotidiano, non scrivevo molto (anche perché non ne ho mai avuto attitudine), ma le poche volte che buttavo qualcosa sulla carta mi sentivo più leggero, come se avessi scaricato un macigno sul foglio.
A man mano che andavo avanti ci prendevo gusto, così ho continuato. E ne sono felice.

Scrivere ti serve per parlare a te stesso o agli altri?

Più che altro mi serve a parlare con me stesso, trovo molto utile avere un dialogo interiore, aiuta ad avere un quadro più ampio dei propri pensieri, dei propri sentimenti.
Inoltre mi permette di ripensare ad esperienze, anche dolorose, che mi hanno portato ad essere quello che sono, così da poter crescere. Ecco per me la poesia serve a far maturare l’individuo.

Quanto conta per te in fase di composizione la struttura dei versi?

Per me è fondamentale, poiché la struttura dà armonia alla composizione, ed avendo studiato musica ritengo molto rilevante questo aspetto, dato che essa conferisce musicalità alla poesia e detta i tempi di lettura, così che il lettore riesca a cogliere ciò che il poeta vuole comunicare. La struttura del componimento, secondo me, funge da metronomo, che permette di gustare in pieno la poesia.

Pessoa affermò che “il poeta è un fingitore.” tu che visione hai del poeta? E come lo collochi nella società odierna?

L’essere considerato poeta, secondo me, ti eleva culturalmente e intellettualmente nella società, purtroppo nel tempo questa figura non ha ricevuto l’importanza che merita, purtroppo l’evoluzione della società e l’avvento dell’era tecnologica hanno un po’ frenato la poesia stessa. Fortunatamente vedo molti scrittori(anche molto giovani) che riescono ad adattarsi e a sfruttare i nuovi mezzi a loro disposizione (i social media in generale) e grazie a loro quella il poeta sta scalando posizioni nella società moderna, e questa cosa mi rende molto ottimista per il futuro.

Ecco le sue poesie:

SPERANZE

Sembra di essere incatenato
sott’acqua,

la possibilità
di un paio di respiri.

Solo per continuare
a crederci.

CONSEGUENZE

Fino a quel momento

Non ho mai
Avuto timore
Di farmi male

Adesso la paura
Mi tiene a terra

Come un
Macigno.

SOLO

Taci,

voglio stare
da solo
con i miei pensieri,

sono gli
unici
che mi capiscono.

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