Recensioni: "Cane Magro" di Chiara De Cillis | L'Altrove
Chiara De Cillis la conosciamo bene, abbiamo pubblicato i suoi versi tra quelli dei nostri Giovani poeti, ma oggi vogliamo parlare della sua prima raccolta.
Cane magro, si intitola così l’esordio poetico di Chiara. Edita lo scorso anno per Italic e Pequod, la raccolta è subito sorprendente.
I versi di Chiara si insinuano silenziosi nella mente di chi legge, nelle mani di chi sfiora il libro. C’è un che di affascinante, la poesia qui è così forte e viva, ma allo stesso tempo leggera e a volte semplice. Stilisticamente ogni parola è intessuta e collocata nel suo unico e adatto posto. Non mancano gli enjambement, le frasi tra parentesi come a voler dire e non dire.
2.
Ho perso le parole
emetto solo versi
Non più lupo alla luna
ma cane magro, di strada,
alla tua finestra
– spenta.
3.
A passo lesto ti consiglio
di varcare la mia soglia
(ché non c’è mai da fidarsi
di chi indugia insicuro
davanti a una porta)
Merita una menzione a parte la presenza del sentimento dei sentimenti, l’amore. Quasi tutte le poesie di muovono attorno questo sentimento. Un amore fluido, non verso una donna od un uomo, musa e cantore cambiano di volta in volta, non c’è bisogno di dirlo, ma solo di leggere:
6.
Di te mi piace
l’essere barca
in mezzo al mare.
E io a piedi
da terra
a guardare.
14.
Quando consideravo sacra
qualsiasi cosa tu toccassi
E io stessa mi facevo tempio
sotto le tue mani.
23.
Mi hai detto che eri innamorato
“come una pera” (e chissà poi di chi)
mentre mi abbottonavo i jeans fuori dal letto,
tu me lo hai scritto: “come una pera”.
E come si innamoreranno mai le pere?
Non l’ho mica capito, io so soltanto che
– quando arriva il momento – cadono.
In due poesie Dante e Montale vengono ripresi dalla poetessa pugliese con astuzia. Il primo in una piccola poesia di pochi ma essenziali versi, il secondo viene omaggiato in una poesia un po’ più lunga, ma non priva di originalità.
33.
Ho salito milioni di scale
per arrivare al tuo braccio
e adesso che non ci sei
riscendo ogni gradino.
Ti lascio un mazzo
di poesie di piombo
sulla scrivania,
sarà difficile portarle giù,
lo ha detto la vicina inglese
(o forse americana),
l’ha detto con l’accento strano:
l’ascensore si è bloccato
al terzo piano,
– si blocca sempre –
al terzo piano.
Non a caso la raccolta si chiude con un Epitaffio. Non poteva essere altrimenti.
Epitaffio
Non resteranno di me
che lettere senza risposta
e destinatari ammutoliti dal mio troppo tanto amore
(finto)
che non ha mai tregua.
L’AUTRICE:
Chiara De Cillis (Ostuni, 1995) dopo gli studi classici nella città natale, frequenta Scienze e tecnologie Agrarie presso l’Università degli studi di Torino, dove attualmente vive e collabora con numerose realtà culturali, come la rivista “Neutopia – Piano di fuga dalla rete” e il collettivo artistico 4’33”. È autrice di svariati testi e opere visive, tra le quali spiccano le personali Anascritture. Alcuni suoi racconti sono apparsi sulle pagine di Rapsodia Magazine e Lahar.
“Cane magro” è la sua prima raccolta poetica.