Estratto da "Albe crepuscolari" di Irene Pellegrini
Vi proponiamo di seguito un estratto dalla raccolta di Irene Pellegrini, edita L’Erudita, Albe crepuscolari.
Autunno
Che Autunno sarà questo
davvero non so.
Ogni giorno di più
mi inabisso come sole morente.
Trasportata dal caos
di settimane e foglie secche
brillo d’oro macchiato,
di vendette sanguigne.
Presto sarà buio piovoso
fuori, nel mondo:
dentro me piove da mesi
di una notte senza stelle.
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Bambina prodigio
Bello sarebbe sparire nel nulla
e risvegliarsi bambina prodigio in grazia e beltà
ancora nella culla.
Cresciuta sarei come mistica rarità,
senza tremare di sogni impazziti,
musa elevata a creatura dell’aldilà
da artisti e poeti invaghiti:
con scritti e musica sarei stata cantata
al pari di ninfe e creature dei miti.
Mai avrei dovuto sgomitare tra la folla arrabbiata
per costruirmi un lembo di fama immortale:
da fatica e disincanti l’adorazione altrui mi avrebbe sempre preservata.
E invece, povera illusa, son nata creatura banale!
Gli anni già passano, già intravedo il futuro
e so che, come in passato, combatterò una battaglia immorale
coll’avanzare del tempo, fra tutti i nemici il più duro.
Subire in silenzio dovrò, come un giocattolo ammaccato,
fino a che non cadrò nel vuoto, come fa un frutto troppo maturo.
Gambe di donna
Macchie di colore sui marciapiedi,
brezza d’Aprile smuove
gonne di seta
come fossero fogliame di alberi.
Istanza di rimessione in termini
Se fossi arrivata prima,
quando i campi di terra bruna non erano
spruzzati di chiazze di neve argentea
e nessun cerchio dorato delimitava
superfici dapprima libere,
avrei potuto chiamarti per nome?
Se non fossi nata
fra l’ultima sera di un secolo indicibile
e gli albori di un millennio ancora oscuro;
se non avessi ereditato troppe domande
senza risposta
saresti stato capace di amarmi?
Se il giogo dei miei anni
fosse più pesante di oggi
– più insostenibile di così –
se delle increspature già da tempo solcassero
il liscio riflesso del mio volto allo specchio
mi fasceresti – adesso – di bianco?
La Montagna
In un silenzio di morte quieta
scivolano giù i pendii
a tratti spigolosi come linee spezzate
che poi si riannodano in morbide curve
di cotone ovattato:
enorme monade satura
di fiocchi di neve danzanti.
L’autrice
Irene Pellegrini è nata il 29 maggio 1992 a Sinalunga, un piccolo e verde paese in provincia di Siena. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli studi di Siena, attualmente svolge tirocinio formativo presso il Tribunale di Arezzo, nonché la pratica per l’accesso alla professione forense.
Grande lettrice sin dall’età di sei anni, si è avvicinata alla scrittura già nella prima adolescenza; ha pubblicato alcune poesie in volumi collettanei per Aletti Editore e Pagine,
Ama in particolar modo la letteratura, il cioccolato, la lingua francese e Parigi, città dove ha vissuto per circa un anno; tra le altre mille cose, sogna di diventare magistrato.
Albe Crepuscolari, pubblicato da L’Erudita nell’aprile 2018, è la sua prima silloge poetica.