Siamo tutti Ivan Tresoldi, solidarietà al poeta di strada milanese
In queste ore l’Italia è tornata indietro di almeno 40 anni, per l’ennesima volta un poeta di strada è stato trattato come un criminale, un vandalo, un imbrattatore seriale.
Eppure Ivan Tresoldi, questo “imbrattatore seriale”, attivo dal 2003, conta oltre duecento esposizioni da Firenze alla Palestina, ha rappresentato l’Italia al XII Festival internazionale di poesia dell’Avana, negli anni 2010-2012 ha partecipato al Festival internazionale di poesia di Genova e si è fatto promotore del primo Festival Internazionale di Poesia di Strada tenutosi a Milano, partecipando attivamente alle edizioni successive.
Riconosciuto a livello nazionale come artista e poeta di strada, è stato invece denunciato da alcune guardie ecologiche volontarie di Milano e dal suddetto comune.
Ieri, il giudice Roberto Crepaldi ha disposto un rinvio al giudizio per il 28 settembre.
Per quel che ci riguarda, riteniamo quasi biblico il motto di Armando Alanís Pulido di Acción Poética: senza la poesia non ci sono città (“sin poesia no hay ciudad”) e crediamo fermamente che la cultura e la bellezza corrano insieme e che ogni città meriti un verso impresso nell’anima del luogo che lo ospita e lo respira.
Da parte nostra, in quanto estimatori dell’arte prodotta dai poeti di strada, esprimiamo massima solidarietà ad Ivan Tresoldi e a tutti quegli artisti che si trovano nelle condizioni di doversi difendere da una società che non vuole guardare al futuro ma che vuole semplicemente rimanere indietro.
Non è questa l’Italia che vogliamo e nemmeno quella che meritiamo.
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che si spendono per portare la cultura in ogni luogo, il vostro lavoro è importante nonostante spesso non venga compreso.