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Il disturbo ossessivo compulsivo secondo Neil Hilborn

Neil Hilborn ha 27 anni, è uno slammer nato in Texas vincitore del premio “College National Poetry Slam”, oggi il suo tour comprende Chicago, Toronto, Los Angeles, Boston. Con OCD (acronimo di Obsessive–compulsive disorder ovvero Disturbo Ossessivo Compulsivo), straziante poesia romantica moderna, ha raggiunto 13 milioni di visualizzazioni su Youtube.
Ascoltando i versi di OCD è impossibile non lasciarsi trasportare dall’ondata di tristezza immane, dalla sofferenza di non poter trattenere, dal conflittuale rapporto con un disturbo che diventa un mostro estraneo ed onnipresente.
Neil soffre di disturbo ossessivo compulsivo e di disturbo bipolare da tutta una vita, questo è il suo urlo e quello di tutti quelli che, come lui, si ritrovano a fronteggiare una battaglia così grande.
La poesia riesce a contenere dolori, molto spesso taciuti, portando carichi enormi o leggerezze pensanti, forse per questo è ancora uno degli strumenti comunicativi più potenti, un mezzo che ha ritrovato tutta la sua forza dentro i così tanto urlati e vissuti Poetry Slam.
E forse il messaggio è anche questo: qualunque battaglia tu stia combattendo, esiste una poesia anche per te, un barlume di luce che ti faccia capire che non sei da solo ed il solo.

Ecco la performance di Neil Hilborn.

Testo:
La prima volta che l’ho vista
nella mia testa si è calmato tutto.
Tutti i tic, tutte le immagini insistenti
semplicemente scomparse.

Quando soffri di un disturbo ossessivo compulsivo
non ti capita di avere momenti tranquilli
perfino quando sono a letto penso:
“Ho chiuso a chiave la porta?
Mi sono lavato le mani?”

Quando l’ho vista
l’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano
le curve delle sue labbra
o la ciglia sulla sua guancia.
La ciglia sulla sua guancia
la ciglia
sulla sua guancia
Sapevo di doverle parlare.
Le ho chiesto di uscire 6 volte
in 30 secondi
Mi ha detto di sì alla terza
ma non mi sembrava convinta ed ho continuato.

Al nostro primo appuntamento ho passato
più tempo a sistemare la cena in base ai colori
invece di parlare con lei
ma a lei piaceva
a lei piaceva che la salutassi 16 volte
o 24 se era mercoledì.
Le piaceva che ci mettessi una vita
per tornare a casa,
perché dovevo evitare le crepe sul marciapiede.

Quando siamo andati a vivere insieme
lei disse di sentirsi al sicuro
nessuno avrebbe potuto derubarci
perché chiudevo la porta a chiave 18 volte.
Guardavo sempre la sua bocca quando parlava
quando parlava
quando parlava
quando parlava
quando parlava
quando parlava
quando ha detto di amarmi
gli angoli delle sue labbra si sono arricciati all’insù
la notte se ne stava sdraiata e mi guardava
mentre facevo
accendi e spegni
accendi e spegni
accendi e spegni
accendi e spegni con la luce
chiudeva gli occhi
e immaginava i giorni e le notti
che le passavano davanti.

Certe mattine volevo salutarla baciandola
ma correva via perché
la facevo tardare a lavoro.
Quando mi fermavo ad una crepa
sul marciapiede
lei continuava a camminare.
Quando diceva di amarmi
la sua bocca formava una riga dritta
mi diceva che occupavo troppo del suo tempo
dalla settimana scorsa dorme da sua madre
mi ha detto che non avrebbe dovuto
farmi affezionare troppo,
che tutto questo è stato uno sbaglio,
ma come può essere uno sbaglio se non devo
lavarmi le mani dopo averla toccata?
L’amore non è uno sbaglio.

Mi uccide sapere che lei è in grado
di andarsene mentre io non potrei mai
non potrei mai andare là fuori
e trovare qualcun’altra
perché penso sempre a lei.

Di solito, quando mi ossessiono su qualcosa,
vedo germi infilarsi nella mia pelle
mi vedo travolto da un’infinita serie di auto.
Lei è stata l’unica cosa meravigliosa
di cui mi fossi fissato

Voglio svegliarmi ogni mattina
e pensare al modo in cui tiene il volante
al modo in cui gira le manopole della doccia
come con una cassaforte
a come spegne le candele
spegne le candele
spegne le candele
spegne le candele
spegne le candele
spegne le candele
spegne…

Ora
penso solo a chi altro la stia baciando
non riesco a respirare perchè la sta baciando
una sola volta
non gli interessa che sia perfetto
la rivoglio così tanto
così tanto…
che lascio la porta aperta
lascio le luci accese.

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