Appunti di poesia

Appunti di poesia: Ivan Talarico

A MAI

No, non amiamoci adesso,
troppo facile.

Lasciamoci travolgere
dai dubbi,
centrifugare
dalle distanze,
intorpidire
dalle mancanze

(eppure mi vien sempre
da sorridere quando
arrivi tu).

Aspettiamo,
la vita è talmente lunga
che si possono investire
i giorni migliori
nell’attesa.

Se lasci un fuoco
senza legna
dopo un po’
si spegne.

Così son costretto
– mio malgrado –
a mangiare
giorno dopo giorno
piccoli tronchetti di legno
ridotti in scaglie.

A volte mi pungo
e la bocca sanguina,
ma non importa,
il sangue
ha un sapore
addomesticabile.

Son costretto, dico,
perché in fondo
mi costringo io
a non spegnermi,
perché di quel calore
ho bisogno.

Ma ti assicuro che il legno
si digerisce con difficoltà
e la digestione lunga
mi fa dormire di più,
e più dormo
più sogno.

E nei miei sogni
vieni sempre tu.

Non potremmo fare il contrario?

Lasciami sognare
elefanti, unicorni,
antichi giapponesi,
zucchero filato
senza zucchero
(sono vittima anch’io
delle ossessioni contemporanee).

E vieni a trovarmi nella vita,
fermati a dormire in me;
ho un’ala del mio corpo
che ho svuotato di recente
per il solo piacere
d’ospitarti.

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