
Appunti di poesia: Pietro Pancamo, trattatello
PREFAZIONE:
le parole seguenti
sono un fango di cellule nervose,
tenute insieme dal silenzio.
Il silenzio è unâisteria di solitudine
che genera e accumula:
prodotti temporali,
energie cinetiche,
reazioni di gesti a catena.
I sogni, inseriti nella rassegnazione
come in un programma di noia pianificata,
sono gli arti di questo silenzio;
o, se preferiamo,
gli organuli ciechi del silenzio
che lavorano a tastoni
dentro il suo liquido citoplasmico.
Il silenzio può anche essere
la cellula monocorde
di un sentimento spaventato,
di un amore rappreso,
di un guanto scucito:
in tal caso
trasforma la solitudine
nella raggiera cerimoniosa
dâuna nausea che procede,
maestosa,
con moto uniformemente accelerato.
(Si registra unâaccelerazione a sbalzi
solo quando
unâeffervescente disperazione
sâintromette con scatti sismici
a deviare il corso
dellâaccelerazione stessa).
Per concludere,
lâevoluzione della nausea
può secernere un vuoto,
avente piĂš o meno
le caratteristiche della morte;
o germogliare per gemmazione
quella strana forma di vita
identificata col nome di indifferenza,
la quale risulta essere (da approfondite supposizioni)
il chiasmo di paura e odio.
POSTFAZIONE:
le parole precedenti
sono un fango di cellule nervose,
tenute insieme dal silenzio.
Ogni allusione
a sentimenti e/o fatti reali
è voluta
silenziosamente.
tratto dalla raccolta inedita Gli intercalari del silenzio

