Giovani poeti: Assunta Centrulo
Poesia è un impasto di ciò che arriva dall’esterno e ciò che racchiude l’interiorità, è ciò che abbiamo ascoltato, visto, razionalizzato. Scriverne è presentare il proprio mondo, la propria visione, i passi compiuti, le guerre sostenute dentro e fuori di sé.
Per questo ognuno scrive in maniera diversa cose diverse, talvolta ispirate da medesime cose ma pur sempre diverse e nuove perché diversi sono gli impasti.
Le poesie che vi presentiamo oggi narrano l’amore in modo talmente semplice e lineare che sembra quasi di seguire una lunga linea tracciata delicatamente da una matita.
Versi immediati, giocosi nella loro drammaticità di narrare la fine di un amore legandolo al filo dell’immaginazione, del gioco, del pensiero. È questa la poesia di Assunta Centrulo, 21 enne e giovane poetessa di oggi. Queste sono le domande che le abbiamo posto, per presentarvela:
Grazie per aver partecipato. Quando hai iniziato a scrivere poesie?
Mio padre mi ha sempre detto, sin da piccola di leggere tutto ciò che mi capitasse a tiro; qualsiasi cosa vedessi, anche la più banale, come le insegne dei negozi o gli scontrini fiscali. Da lì credo sia nata la mia passione per le parole.
All’età di nove/dieci anni, passavo il tempo a scrivere canzoni su quaderni di scuola che purtroppo non ho più ritrovato.
Moltissimo tempo dopo ebbi l’idea di scrivere un libro che tutt’oggi resta incompleto, colpa forse dei miei continui cambiamenti caratteriali. E solo da un anno mi sono catapultata nel mondo della poesia.
Hai mai partecipato a concorsi? Cosa ne pensi?
Non ho mai partecipato a nessun concorso perché sono da poco in questo mondo, ma credo siano molto utili per diffondere i propri pensieri.
Per adesso l’idea di “mettermi in gioco” non mi alletta, magari un giorno proverò.
La poesia per te è estremamente semplice o molto complessa?
Per me la poesia è una delle cose più semplici. Riesco alcune volte a scrivere a raffica o ad appuntarmi vari pensieri da elaborare successivamente e viene tutto con naturalezza.
Anche se la comprensione di alcune poesie spesso richiede una maggiore attenzione, l’interpretazione che ogni persona riesce a dare e le sensazioni che fa provare, la rendono una delle arti più belle di sempre.
I tuoi versi sono d’amore. Perché questo sentimento è il più presente nei componimenti poetici da quelli più antichi ai più moderni?
L’amore è il fulcro di ogni cosa, direi quasi l’emblema della vita. In esso ritroviamo l’irrazionalità, la follia, la passione, la nostalgia, la felicità e tutti quei sentimenti che da sempre accomunano gli essere umani.
Forse è per questo che in poesia, o come in altre forme d’arte, l’amore è sempre presente.
Ed io scrivo di ciò che vivo e delle sensazioni che provo, perché dando inchiostro ai miei pensieri riesco in un certo senso a tramandare le emozioni.
Ecco alcune sue poesie:
Per non farti andare mai.
Per ogni volta che devi andare via
ho avuto un’idea,
non ti assicuro che funzioni
ma vorrei provare,
provare con un boomerang.
Tipo che ti ci attacco sopra
che se vai
poi ritorni.
Io voglio solo che torni
da me, che sia chiaro
che torni da me.
Ma magari potremmo evitare
se tu per esempio
potessi non andare mai,
in quel caso il boomerang
non serve,
se resti
tutto questo non serve.
Senza fine
Non lo metterò
questa volta
sappi che non lo farò
che sia chiaro
non per puntualizzare
ma forse dovevo
dovevo non metterlo
già da tempo
il punto
alla fine di tutto
alla fine di noi
non lo metto
Smarrita
E ci sei tu
che ci provi in tutti i modi
a farmi sorridere e stare calma,
che mi rimetti a posto le stelle
in quelle notti in cui confondo
l’orsa maggiore da quella minore.
Lo sai che spesso mi ci perdo
nello spazio che mi circonda
per i troppi pensieri, fissando il nulla
e mi sembra che ormai da un bel po’
il mio nord sei tu.
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