Ritratti di Poesia 2017: il resoconto
Qualche giorno fa, si è svolto a Roma, nell’affascinante location del Tempio di Adriano, il festival Ritratti di Poesia.
Anche quest’anno l’evento è stato seguito da moltissimi tra poeti e amanti dell’arte, confermandone il successo.
Dieci le ore di poesia no stop.
La giornata si è aperta con Caro Poeta, spazio dedicato agli studenti che hanno posto le loro domande ai poeti italiani più influenti, come Elio Pecora, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone e altri. Subito dopo, momenti di sfida con il Poetry Slam che ha visto battersi a suon di versi Sergio Garau, Alessandra Racca, Silvia Salvagnini e Gabriele Stera. Grande emozione per la consegna del Premio Fondazione Terzo Pilastro a Giuseppe Conte per l’Italia e successivamante al coreano Ko Un per la poesia e l’impegno internazionale. Suggestiva la Phisical Poetry dell’artista Erika Lemay. Bellissima, poi, la performance di Francesco Benozzo, che ha declamato i suoi versi legati alla natura accompagnato dall’armonioso suono dell’arpa. Spazio anche all’editoria con Idee di Carta e le case editrici Donzelli e Gaffi.
Ma per approfondire e descrivere meglio la manifestazione, abbiamo fatto alcune domande a Vincenzo Mascolo, coordinatore dei Ritratti di Poesia.
Anzitutto vogliamo ringraziarla. Com’è nato “Ritratti di Poesia”?
“Ritratti di Poesia” è nata dall’incontro tra la volontà del Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente di Fondazione Roma, di promuovere una manifestazione dedicata alla poesia e il mio desiderio di dare vita a un progetto di diffusione della poesia contemporanea.
Da cosa deriva la scelta del nome dell’evento?
Il nome deriva dall’intenzione di tratteggiare, con la partecipazione alla manifestazione, i poeti più significativi del panorama contemporaneo.
Quella che si è svolta è stata l’undicesima edizione del festival, cosa è cambiato in questi anni e cosa è rimasto invariato?
Inizialmente la manifestazione era un piccolo progetto dedicato solo alla poesia italiana che si svolgeva nelle ore pomeridiane. Visto il successo delle prime tre edizioni, però, d’intesa con Fondazione Roma si è deciso di ampliarne la durata, trasformandola in una giornata intera di appuntamenti, e di estendere l’osservazione alla poesia internazionale. Sono stati poi creati due premi, uno nazionale alla carriera – giunto nel 2017 all’ottava edizione – e uno internazionale – quarta edizione nel 2017. In questi undici anni, comunque, sono state introdotte numerose altre variazioni all’impianto originario, tra cui: – un progetto (“Caro poeta”) dedicato ai licei romani, divenuto ormai un appuntamento fondamentale della manifestazione; – un concorso, che ha anche una sezione europea, di poesia in 140 caratteri, modalità di scrittura di Twitter; – un poetry slam; – un appuntamento con le case editrici che pubblicano poesia e con riviste del settore. E’ rimasta invariata, invece, l’attenzione alla poesia italiana contemporanea, che è sempre rappresentata in modo ampio, con aperture anche alle lingue dialettali e minoritarie.
Ci sono stati nove momenti dal titolo “Di penna in penna” con molti poeti italiani presenti, ce ne parli.
“Di penna in penna” è l’appuntamento dedicato alla poesia italiana contemporanea, come dicevo, anche dialettale. La nostra idea è cercare di dare una visione che sia la più ampia possibile della poesia che oggi si fa in Italia perché, al contrario di quello che a volte si crede, nel nostro Paese esiste una “biodiversità” poetica che merita di essere osservata, conosciuta, indagata.
Un evento di così grande portata, com’è considerato dal pubblico romano?
Molto bene. L’affluenza cresce di anno in anno. All’edizione 2017 hanno assistito nel corso della giornata più di 6.000 persone, con un aumento del 40% circa rispetto alle presenze dello scorso anno. Lo consideriamo un risultato straordinario per una manifestazione di poesia.
Come pensa che sia la poesia del 2017?
Il discorso sulla poesia è estremamente complesso. A me sembra, comunque, che in Italia sia nato un interessante dibattito intorno alla necessità di trovare nuove strade espressive. E spero che ciò avvenga, perché si avverte la necessità di un rinnovamento. Confido per questo nei giovani.
Ecco alcune foto dell’evento:
Qui un video pubblicato da RDS.