Su Arthur Rimbaud e Paul Verlaine, le passioni criminose
Sregolatezza è probabilmente la parola chiave per comprendere l’animo irrequieto e sovversivo di Arthur Rimbaud, le sue opere e le scelte di una vita fuori dal comune o, per meglio dire, fuori dagli schemi del perbenismo del suo paese natale – la Francia – iscritta in una parabola di intenso spirito rivoluzionario. Fece scandalo, nella Francia del XIX secolo, la tormentata relazione che il poeta intraprese con Paul Verlaine, all’epoca esponente del movimento del parnassianesimo, nato come reazione all’eccesso sentimentale del romanticismo, che esalta l’impersonalità e rigetta l’impegno sociale e politico dell’artista. Nell’agosto del 1871, a soli 17 anni, Rimbaud invia a Verlaine una lettera con alcune sue poesie: Les Effarés, Les Assis, Les Douaniers, Accroupissements e Le Coeur volé. Verlaine rimase letteralmente estasiato dal talento del giovane poeta e lo invitò a raggiungerlo a Parigi. Rimbaud, ospitato nella casa dei suoceri di Verlaine, non fu certo accolto con onore: il giovane non era visto di buon occhio dalla famiglia del poeta, il quale resta – invece – affascinato dal carisma e dal talento del giovane Rimbaud. Si avvia così un’intensa e tormentata relazione fra i due, che li condurrà ad una vita di vagabondaggio e che terminerà drammaticamente nel 1873.
Se Rimbaud avverte la propria omosessualità come tappa per raggiungere la conoscenza universale, il tormento di Verlaine è tangibile fin dalle prime battute di questo incontro: egli è fortemente combattuto tra l’amore per la moglie e il nascente sentimento verso il giovane amico. Mentre la relazione tra i due si avvia in modo positivo, il matrimonio tra Verlaine e la moglie Mathilde entra in crisi: dopo un periodo di litigi e riappacificazioni, il poeta lascia la moglie e parte con il giovane amante per il Belgio e successivamente, nel settembre del 1872, per Londra. È un periodo artisticamente fruttuoso per i due: Rimbaud compone infatti parte delle Illuminations, mentre Verlaine lavora alle Romances sans paroles.
La svolta si ha poco dopo, quando la notizia della richiesta di separazione da parte della moglie, sconvolge Verlaine: dopo un periodo di separazione, in cui Rimbaud ritorna a Charleville, i due si ritrovano nuovamente a Londra, dove la notizia della loro relazione comincia a fare scandalo. A seguito dell’ennesima lite, Verlaine scappa a Bruxelles, dove tenta, invano, di riappacificarsi con la moglie. Ed è proprio a Bruxelles che si consuma il drammatico epilogo: Verlaine, in preda al delirio, esplode due colpi di rivoltella contro l’amante, ferendolo lievemente. L’8 agosto Verlaine verrà condannato a due anni di prigione a Mons per il reato di sodomia, mentre Rimbaud porterà a termine la sua più grande opera: Una stagione all’Inferno. Condurrà gli ultimi anni della sua vita in Africa, dedicandosi al commercio d’armi. Nel maggio 1891, sempre più sofferente a causa del cancro, decise di ritornare a Marsiglia: morì poco dopo a causa dello stato avanzato della malattia.
Articolo a cura della nostra nuova collaboratrice Irene Belfiore.