Le nostre interviste,  Poesia di Strada

Tra racconto e poesia, la realtà di cLf | L’Altrove

A volte racconto e poesia sono contenuti in un unico spazio, fusi, assetati l’uno dell’altro, creandosi l’un l’altro come in una bisognosa appartenenza. Il racconto come chiara espressione del viversi poeta, il poetare come un modo di racchiudere racconti ed interiorità.
Tuttavia questo non sempre accade, spesso c’è un confine netto, visibile, prepotente. Non è questo il caso di cLf, poeta meridionale, scrittore di un romanzo breve nonché poeta di strada. Il suo racconto breve, pubblicato in formato pdf nel suo profilo wordpress, è stato anch’esso soggetto ad attacchinaggio di frasi ed illustrazioni in diverse città della Campania, insieme ad alcune sue poesie. Frutto di collaborazioni con diversi disegnatori di tutta Italia, sono stati capaci di creare qualcosa di insolito e creativo, cercando di stimolare riflessione nei passant

Nel suo testo, ai margini di un amore concluso e a bordo di pensieri e considerazioni che via via si sviluppano, avvia un viaggio sulla barchetta di un poeta che osserva fuori di se chi è lui stesso e chi la persona che ama e che lo tormenta. Scopre così tante similitudini, paure, la fine è quasi una luce accecante ma che via via si fa più tenue. In mezzo tanti pensieri e considerazioni personali. Avendolo apprezzato tanto ve ne consigliamo la lettura.
Ma cerchiamo di capire meglio chi è cLf.

Innanzitutto quando è nato il bisogno di far poesia?

Ho sempre scritto. Il bisogno di far poesia, per come la intendo io, a diciotto anni.

Cosa significa fare poesia in un posto “macchiato” dalla delinquenza? Può la poesia essere salvifica?

Napoli non è macchiata dalla delinquenza, almeno non più di altre città. La poesia può essere salvifica perché letta nel momento giusto invita alla riflessione, emoziona.

Quando ha pensato di lasciare le sue poesie su di un muro? Da dove deriva la scelta delle immagini affiancate ai versi?

Ho militato dal 2010 e per cinque anni in un movimento. Una serie di avvenimenti mi hanno condotto ad un nuovo inizio.
La scelta di affiancare ai versi delle immagini deriva dalla volontà di confrontarmi con altri artisti per realizzare, insieme a loro, nuove opere.

Può spiegarci il perché di alcune immagini, se hanno un significato particolare?

Il significato delle immagini è correlato al testo e all’interpretazione che l’artista ha dato a quel testo particolare.

Com’è fare poesia di strada nel 2016?

Esisto nelle tracce, legato all’impermanenza delle mie azioni.
Mostro le differenze alla ricerca del territorio.
Sollecito narrazioni e fantasticherie.
Mi tengo lontano dall’economia che regola ogni principio normativo, compreso il mio e la mia unica paura è quella di essere inglobato, che le mie pratiche vengano normalizzate all’interno di un discorso che ho smarrito.

Ci spieghi le sue iniziative, in generale.

Agisco nell’anonimato per una questione etica e in parte legale.
Uso il copyleft.
Le opere sono sempre fruibili gratuitamente, non può essere associato un prezzo al mio lavoro artistico né a quello dei collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione di una nuova opera su un mio testo.
C’è la volontà di evitare l’intermediario non delegando l’attività di diffusione delle proprie opere a fini di lucro, di non considerare le proprie opere come una merce destinata al consumo passivo, di confrontarsi con tutte le arti visive, di diffondere gli strumenti artistici di altri autori e le collaborazioni sul territorio e sul web al di fuori e anche in contrapposizione al mercato editoriale attuale secondo gli atti che ritengo moralmente perseguibili.

Leggendolo abbiamo apprezzato sia la sua poesia che la sua narrativa ed abbiamo visto, ad interpretazione personale, un delicato connubio. Se volete leggere il romanzo di cui sopra, lo trovate qui: https://napolisotterranea.files.wordpress.com/2016/12/racconto-breve-clf.pdf

Se, invece, volete leggere qualche sua poesia, eccovene appena qualcuna.

Nova luce.

E oggi è resa intelligibile
la lucidità, e nova luce
rischiara le ombre sopite
le lune dell’alterità, l’io.
Guardami sepolto, nero su
bianco decidi la pelle
e scrivi il mio volto, uno.
Ecco, ora mi conosci meglio
di chiunque altro, ti appartengo.

La tua rivoluzione.

C’era lei e cosa altro ricordo
come fosse ieri è piovuto di giorno
ma la dimenticanza di dimenticare
mi meraviglia, come meravigliosi
saranno i sorrisi che fai ai passanti
ogni giorno, la tua rivoluzione

Visualizzazioni: 4

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *