I Portici Poetici 2016, intervista a Lisa Di Battista.
Come vi avevamo anticipato ieri, abbiamo fatto alcune domande alla poetessa Lisa Di Battista che sarà presente stasera a Le voci a voi dovute, la prima serata della rassegna poetica I Portici Poetici.
Grazie per la tua disponibilità, Lisa.
Come e quando ti sei accorta che la poesia era divenuta così importante nella tua vita?
La poesia, sia nella sua forma lirica sia in quella più marcatamente civile, ha sempre attirato la mia attenzione rispetto ad altre forme letterarie, fin dagli studi superiori. È sempre stata per me serbatoio di risposte e illuminazioni, ancora prima che veicolo di espressione personale.
C’è stato un momento, però, nel quale mi sono accorta di quanto essa fosse diventata importante, e precisamente quando ho realizzato che essa aveva iniziato a prendere forma di ponte nella mia vita. Mi spiego meglio: per me la poesia ha anche, tra le altre, una funzione che va oltre l’estetica, ed è quella – fondamentale – di mettere in collegamento le persone, di farle avvicinare e di farle entrare in contatto attraverso la vibrazione di una comune emozione.
Perché hai deciso di partecipare a “I Portici Poetici”?
Conosco Alessandro Dall’Olio da ormai quasi tre anni e seguo con vivo interesse i suoi progetti e le sue iniziative, dai reading de “I Portici Poetici” al festival “Dialogarti”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Ho deciso con piacere di partecipare a questo incontro di apertura de “I Portici Poetici 2016” perché ho trovato meravigliosa l’idea di poter leggere le mie poesie in dialogo con un personale autore di riferimento (nel mio caso sarà Nina Cassian), facendole così omaggio attraverso questo scambio.
Cosa ne pensi degli altri eventi poetici italiani? E cosa eventualmente suggeriresti agli organizzatori?
Essendo di base stabile a Bologna, ho modo di seguire gli eventi di poesia in giro per l’Italia spesso solo in modo indiretto, attraverso i racconti riportati da altrettanti amici e poeti che ne riescono a prendere parte in modo attivo. In ogni modo, ho potuto notare con piacere che il fermento crescente intorno a questo genere di incontri (che siano singoli reading, serate dedicate o festival più allargati) proviene in modo quasi eguale da ogni parte d’Italia, dalla Lombardia al Veneto, passando per l’Emilia, fino al sud estremo, arrivando addirittura in Sicilia.
Cercare di non rinchiudere la poesia, di non ingabbiarla, di non renderla “spaventosa” e “altra” per le persone “non addette ai lavori”, ma piuttosto stimolare alla lettura sia di poeti del passato che della contemporaneità, avvicinando la gente ad un genere letterario troppo spesso accantonato negli angolini polverosi delle librerie, il quale invece ha parole che sanno trafiggere puntualmente, riescono a destabilizzare e, perché no, anche a curare.
Tu abiti a Bologna, in questa città fermantano eventi e gruppi poetici rilevanti, a cosa pensi sia dovuto?
Sono due, in particolare, i fatti che mi colpiscono di più: il primo è che sempre più spesso gli eventi di poesia nascano da progetti indipendenti dall’ambito accademico; è davvero emozionante, da autrice ma soprattutto da lettrice e amante di poesia, vedere quante persone curiose (la curiosità è una tra le migliori qualità, anche se questo spesso viene dimenticato) si sentano libere e addirittura spinte ad avvicinarsi ad un genere letterario che a mio avviso, molto più della prosa, si presta ad una fruizione pubblica immediata, che si tratti di semplici letture o di più articolate performance.
Il secondo fatto che salta agli occhi (e che a questo primo è in qualche modo collegato) è che da qualche anno a questa parte le nuove iniziative di poesia si siano rese indipendenti da premi e riconoscimenti letterari, crescendo e ramificandosi solo attorno all’impegno e alla pura passione di chi ne è promotore.
La poesia ha sempre avuto un ruolo importante nella letteratura italiana ed internazionale, credi che essa possa riappropiarsi di questo ruolo che ha perso nel corso degli anni?
L’importanza che la poesia ricopre come genere a se stante credo sia indiscutibile. E, anzi, penso che che essa non debba riprendersi un ruolo di cui sia stata privata. Piuttosto, nei secoli, quel ruolo e quell’importanza che le sono stati riconosciuti, essa continua a difenderli strenuamente. Uscendo dalla personificazione, si può dire che in Italia e più in generale sul piano internazionale, esistono e sono attivi gruppi di poesia o singoli poeti che tentano ogni giorno nuove strade per far continuamente rinascere il genere, per alimentarne il fuoco e reinventarlo costantemente, adattandolo agli inevitabili cambiamenti ai quali, per cultura e per società, esso è destinato ad andare incontro.
Lorca disse che “la poesia non cerca seguaci, ma cerca amanti” cosa pensi al riguardo?
Non posso che risponderti riaffermando che sì, la poesia non cerca seguaci, ma cerca amanti.
Sarebbe inutile provare a commentare questo pensiero attraverso ragionamenti e spiegazioni, proprio per la verità che esprime.
Provo quindi a farlo con l’aiuto di altro poeta a me caro, Raymond Carver, il quale chiude il componimento“Dove l’acqua con altra acqua si confonde” con questi versi che possono per l’occasione fungere da “commentario” a quelli di Lorca:
“Mi prenderò tutto il tempo che voglio oggi pomeriggio
prima di lasciare questo posto accanto al fiume.
Mi piace amare i fiumi.
Amarli a monte fino
alla sorgente.
Amare tutto quello che mi fa crescere.”
Ringraziamo ancora una volta Lisa Di Battista.
Appuntamento a I Portici Hotel, alle ore 21.
Partecipate in numerosi!
Prossima serata l’11 Luglio!